C’è bisogno di lavorare, adattiamo le nostre vite
17 novembre 2012 § Lascia un commento
Vi segnalò un articolo del sito buone notizie.it
Effettivamente la necessità di lavorare sta seriamente stimolando gli italiani ad adattarsi, anche se spesso temporaneamente (che in diversi caso diventa definitivo), e ritengo che questo riporti la nostra nazione in una situazione di equilibrio
Attendo vs commenti
I giovani diplomati e laureati in Italia accettano occupazioni inferiori alle proprie competenze e al grado di istruzione: ecco la fotografia di Bankitalia sul mondo del lavoro giovanile. I giovani italiani, sul mercato del lavoro, non sono affatto schizzinosi (o “choosy”). Lo rileva il Rapporto della Banca d’Italia sull’economia delle regioni italiane, in un approfondimento dedicato proprio all’occupazione dei giovani in Italia.
Nel triennio 2009-2011 (cioè in piena crisi economica) il 15% dei diplomati e il 25% dei laureati si è accontentato di un’occupazione con qualifica inferiore rispetto al proprio livello di istruzione (overeducation).
Il tasso di occupazione giovanile, nel triennio in questione, è stato del 20,5% (15-24 anni), 59,6% (25-29enni) e 71,4% (30-34enni), con indici più elevati tra chi non ha studiato (rispettivamente 47,2%, 66,7% e 72,4% ).
Ma veniamo al capitolo “choosy“: ecco gli indici di overeducation fra gli impiegati in mansioni prive di sufficiente qualifica, che – oggi come oggi – si inventano di tutto per poter trovare lavoro:
Diplomati
istituti professionali: 21%
liceo classico o scientifico: 13,6%
istituti tecnici: 12,7%
diploma magistrale, linguistico o liceo artistico: 11%
Laureati
Le lauree più penalizzate sono quelle umanistiche (fino al 40% nel Nord Est e Centro Italia): qui i giovani laureati si accontentano molto di più di qualifiche inferiori rispetto a medici (7,9%), ingegneri e architetti (12,7%) e lauree scientifiche, 18,1%.
Fonte: PMI
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