La Vita non è una lunga Crociera

7 marzo 2013 § Lascia un commento

Mi piace conoscere le persone che prevedono di andare in pensione presto. “Che cosa hai intenzione di fare?” Chiedo sempre.

Inevitabilmente, ottengo una risposta sulla falsariga di “mia moglie ed io stiamo progettando di fare una crociera”.

Hmmm. Con un’aspettativa di vita sana di circa  20-30 anni, sarebbe una crociera molto lunga.

Raramente ho incontrato qualcuno che mi desse una risposta con obiettivi che potrebbe impiegare il nostro tempo residuo. Ma questo è il tipo di risposta che ognuno di noi si dovrebbe porre, ben prima dell’avvicinarsi alla pensione.

Dovremmo pensare a quali nuove competenze ci piacerebbe imparare, quale educazione perseguire. Dobbiamo individuare i modi per rimanere socialmente e fisicamente attivi, sia attraverso il volontariato, sia tramite aiuto della comunità o semplicemente con un coinvolgimento maggiore di amici e familiari. Forse però il lato più importante è capire come rimanere economicamente produttivi. Sia tramite lavori part-time sia lanciandosi in un’avventura totalmente nuova.

Le motivazioni finanziarie rimangono la principale ragione. La realtà è che la maggior parte di noi avrà bisogno di più soldi di quanti ne avrà risparmiati all’età di 62 o 65 anni per poter vivere serenamente per altri 30. Un guadagno costante anche modesto può drasticamente cambiare il calcolo del VAN.

La “Boomers” sarà la prima generazione ad avere quello che si potrebbe definire a new life-stage: 20 o 30 anni relativamente in buona salute, educazione dei figli e vita adulta. Non certamente qualcosa di cui tutti possono godere. Un dono prezioso.

E’ ironico come questa generazione, una volta chiamata la “Me Generation” sarà la prima a sperimentare la “Me Life-stage”. Una visione in cui si è più concentrati su cosa ci piacerebbe ottenere, rispetto ai sacrifici per l’educazione dei figli. Una in cui ci sarà più tempo da dedicare al nostro interesse personale.

Gli studi mostrano come oltre tre quarti di noi non abbiano apprezzato la propria carriera, ovvero le esperienze durante i nostri primi 30 anni di lavoro. Questa è l’occasione per rifarlo bene, per trovare una carriera che amiamo, che ci gratifichi intellettualmente ed emotivamente, oltre che da un punto di vista finanziario (che potrà risultare più modesto del precedente).

Mandare in pensione l’idea di pensionarsi sarebbe un beneficio anche per l’intera comunità in cui viviamo. La maggior parte delle oscure previsioni finanziarie sono basate sul fatto che ogni persona passerà i suoi ultimi 30 anni di vita trascorrendo una lunga crociera, consumando risorse ma senza contribuire a crearle.

Non abbiamo idea di quale sarà l’impatto di questa ondata di popolazione matura, più sana e con minori distrazioni della precedente. E ‘possibile che assisteremo a un rinvigorimento dello spirito imprenditoriale, dell’innovazione e della cultura.

Ma tutto questo richiede una pianificazione, forse più precisa che mai, immaginando la propria futura carriera.

Non ho niente contro una “rapida crociera”, ma non dirigiamoci verso il cosiddetto “pensionamento” seguito da 3 decenni senza risposta alla domanda: “quali sono i tuoi progetti per i prossimi anni?”

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